corso per speaker e conduttori radiofonici
di
Alessandra Concas


PRESENTAZIONE

Il corso per speaker e conduttori radiofonici si prefigge lo scopo di aiutare tutti coloro che volessero intraprendere questa "passione" anche se è indirizzata a tutti coloro che usano la parola per comunicare.
Insomma si riferisce a tutti gli oratori intenzionati a imparare l'uso di una corretta dizione.
Lo specifico dedicato a speaker e conduttori si riferisce alle tecniche specifiche proprie di queste categorie.
Si spera di riuscire in questo intento ma si invita per qualsiasi informazione a inviare una e-mail all'indirizzo Internet della Radio.

SPEAKER

Il termine SPEAKER deriva dal verbo inglese "TO SPEAK" che significa "PARLARE".
Da qui si deduce che è speaker chi parla, chi usa il linguaggio come mezzo di comunicazione.
La traduzione italiana di speaker è ANNUNCIATORE.
Nell'uso radiofonico lo speaker è l'annunciatore oppure il lettore oppure il commentatore di un documentario fuori campo.
Nel linguaggio sportivo lo speaker è chi attraverso un altoparlante comunica il risultato di una gara.
Da non confondere con il radiocronista che è sempre un addetto ai lavori ad esempio un giornalista sportivo.
Lo speaker si limita a riportare quello che gli passa la redazione senza bisogno che sia un addetto ai lavori.
Di cosa si occupa lo speaker radiofonico?
Questo "tipo" di speaker può leggere radiogiornali, annunci pubblicitari, comunicati diversi e altri messaggi scritti che la redazione gli fornisce.
La sua mansione è soltanto quella di diffondere il messaggio attraverso la sua voce e qui entra in gioco il suo ruolo che è proprio quello di mettere a disposizione del pubblico la propria voce per comunicare delle Informazioni di vario genere.
E allora non bisogna confondere la figura dello speaker con quella del dee jay, del conduttore di trasmissioni specifiche e dell'intrattenitore radiofonico.
Cosa si deve fare per essere uno speaker?
Innanzittutto bisogna avere un timbro di voce accettabile (anche se questa è una dote naturale).
Bisogna imparare a usare bene la voce e questo si può realizzare studiando la dizione e le varie tecniche di respirazione impostazione e intonazione.
Bisogna sapere scandire bene quello che si dice per comunicare nel migliore dei modi il messaggio a coloro che ascoltano. E sapere leggere senza nessuna inflessione dialettale.
(E anche per questo è necessario conoscere le tecniche di dizione delle quali si dirà più avanti).

CONDUTTORI

I conduttori sono coloro che presentano le trasmissioni "conducendole" intrattenendo i radioascoltatori.
Un conduttore deve avere una buona se non ottima proprietà di linguaggio, dato che non sono ammessi i cosiddetti "buchi" che non sarebbero un buon biglietto da visita per lo stesso conduttore e per la Radio.
Ci sono diversi tipi di conduttori radiofonici:
conduttori di trasmissioni a carattere di intrattenimento con musica e attualità;
conduttori di trasmissioni a carattere musicale;
conduttori di trasmissioni a carattere sportivo;
conduttori di trasmissioni a carattere politico;
conduttori di trasmissioni a carattere culturale e artistico;
E potrei continuare l'elenco ma il concetto fondamentale da non dimenticare mai è che qualsiasi trasmissione si conduca si deve essere informati in materia e non si devono commettere errori come fare silenzi in trasmissione creando i "buchi", non si devevono sovrapporre le voci altrimenti da casa i radioascoltatori non riescono a capire e altri.
Un buon conduttore radiofonico dovrebbe studiare le regole sulla dizione prima di parlare davanti a un microfono per offrire una migliore qualità della tasmissione che si ascolta e dare per se stesso e per la Radio una buona impressione alle persone che ascoltano.

LE REGOLE DA SEGUIRE PER STUDIARE LA DIZIONE

E adesso gli esercizi da fare per arrivare ad avere una corretta dizione e per imparare a parlare senza stancarsi.

LA RESPIRAZIONE

Le tecniche della respirazione sono molto importanti per imparare come si dosa il fiato mentre in una frase per non affaticarsi per dosare le emozioni e insomma per riuscire a parlare bene in maniera da rendere comprensibile e piacevole a tutti il proprio ascolto.
Sono per questo necessari degli specifici esercizi che riguardano innnanzitutto la respirazione.
ESERCIZIO NUMERO UNO Sdraiarsi in posizione supina dove meglio si preferisce e rilassarsi.
Sciogliere le gambe e sentire il sangue che scorre dalle gambe sino alle dita dei piedi.
Ripercorrere adesso tutto il proprio corpo sentendo che piano piano si rilassa prima le gambe poi il bacino, le braccia, le mani, il dorso, la schiena e la testa.
Si rilassano poi anche gli occhi, le labbra, le mascelle e tutto il viso si rilassa.

Questa fase si chiama la DECONTRAZIONE.

E adesso passiamo a respirare bene imparando ad usare Il DIAFRAMMA.

USO DEL DIAFRAMMA.

Innanzitutto si impara a inspirare ed a espirare cioè prima a trattenere l'aria e poi a lasciarla fuoriuscire libera senza scatti.
Ricordiamo che in genere con la respirazione normale la inspirazione è più lunga della espirazione.
Al contrario con la respirazione diaframmatica la inspirazione è più breve della espirazione.

ESERCIZIO NUMERO DUE

Sempre sdraiati inspirare spingendo in avanti l'addome, le costole inferiori si abbassano e si sollevano, le costole medie continuano il movimento che viene completato dalle costole superiori.
In questa fase tenere le spalle bene indietro e immobili.

Se volete riuscire a parlare bene cercate di usare una espirazione che coinvolga tutti gli organi della respirazione più le clavicole le costole e più importante di tutti il diaframma perché proprio qui si concentra l'energia.

PROVARE:

Ancora sdraiati mettere le mani alla altezza dello stomaco per controllare il movimento.

Inspirare trattenere un attimo il fiato e poi espirare.

Attraverso il movimento di espirazione il diaframma si alza e l'addome si abbassa e il respiro risale ed esce dalla bocca che lascia socchiusa.

RIPETERE:
Inspirare bene trattenere il fiato e poi espirare lasciando uscire l'aria dalla bocca socchiusa.

ANCORA:
Inspirare trattenere ed espirare emettendo un leggero sibilo (sss...).

In questi esercizi bisogna cercare di allungare il più possibile il tempo della espirazione.

E poi riprendere e continuare emettendo nella fase della espirazione dopo il suono sss... i suoni mmm... nnn... lll... rrr... .

Quando avrete imparato a usare il diaframma fare lo stesso esercizio in piedi con le mani su un piano alla altezza delle braccia.
L'inspirazione e l'espirazione avverranno sempre nella stessa maniera.

PROVARE:
Le mani su un piano inspirare trattenere espirare emettendo il suono sss...

Inspirare trattenere espirare emettendo il suono mmm...

Ancora questo esercizio lo potrete fare in piedi con le braccia dietro il dorso stringendo con la mano destra il polso della mano sinistra per facilitare la dilatazione di tutto il torace.

PROVARE:
Inspirare trattenere espirare emettendo il suono nnn...

E per controllare il movimento delle costole fare lo stesso esercizio mettendo le mani sullo sterno facendo toccare le estremità delle dita medie.

PROVARE:
Inspirare trattenere espirare emettendo il suono lll...

ESERCIZIO NUMERO TRE

Un altro esercizio utile è inspirare con il naso trattenere il fiato sul diaframma contare mentalmente sino a dieci ed espirare in maniera veloce.

PROVARE:
Inspirare trattenere contare mentalmente sino a dieci ed espirare in maniera veloce.

Adesso provare a fare lo stesso esercizio emettendo nella terza fase della espirazione il suono PFF...

PROVARE:
Inspirare trattenere contare mentalmente sino a dieci ed espirare emettendo a brevi intervalli di tempo il suono PFF... PFF...PFF...

ALTRE POSIZIONI PER QUESTI ESERCIZI

1) POSIZIONE LATERALE EMBRIONALE RAGGOMITOLATA:
Stendersi su un fianco con le ginocchia piegate ed avvicinate al petto tenendo la schiena curva.
Questa posizione consente di sentire meglio le costole che si allargano.

PROVARE:
Inspirare trattenere espirare emettendo Il suono SSS...

2) POSIZIONE SUPINA CON LE GINOCCHIA PIEGATE
Adesso assumere la posizione a quattro zampe da animale.
E piegare le ginocchia con i palmi delle mani bene sistemati a terra.
Questa posizione consente di controllare meglio l'abbassamento e la posizione del diaframma.

PROVARE:
Inspirare trattenere espirare emettendo il suono NNN...

Se si vuole ottenere una maggiore apertura della gabbia toracica piegare le braccia dietro riunendo le mani dietro la testa in posizione supina oppure eretta.

PROVARE:
Inspirare trattenere espirare emettendo il suono LLL...

Indichiamo un altro esercizio che serve per ampliare le possibilità di respirazione.

ESERCIZIO NUMERO QUATTRO

Camminare cercando di trovare un andamento ritmico medio contando mentalmente mentre si cammina poi cercare di inspirare in tre tempi ed espirare prima in cinque tempi, poi in sette, poi in nove, undici, tredici, quindici, diciassette, diciannove, ventuno, eccetera...
Questo esercizio è utile se si riesce a prolungare il più possibile il tempo di espirazione.

PROVARE:
Camminare, inspirare trattenere espirare contando mentalmente:
UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE
Inspirare trattenere espirare contando mentalmente:
UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE SEI SETTE
Inspirare trattenere espirare contando mentalmente:
UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE SEI SETTE OTTO NOVE
E ancora sino al numero che si riesce raggiungere.

ULTIMO ESERCIZIO

In piedi da fermi fare una bella inspirazione e poi contare con voce a volume medio sino a dove si riesce in una sola inspirazione.

PROVARE:
Inspirare trattenere e contare con un volume di voce medio:
UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE SEI SETTE OTTO NOVE DIECI
Inspirare trattenere e contare con un volume di voce medio:
UNO DUE TRE QUATTRO CINQUE SEI SETTE OTTO NOVE DIECI UNDICI DODICI TEDICI QUATTORDICI QUINDICI

Se si usa bene il fiato e si trattiene sul diaframma si riesce ad arrivare a contare sino a QUARANTA con una sola inspirazione.
Se non si riesce non sforzare e provare sino a VENTI poi sino a VENTICINQUE aggiungendo i numeri sino ad arrivare sino a QUARANTA con una sola inspirazione.

La utilità di questi esercizi è di potenziare le possibilità respiratorie e di conseguenza vocali.
Tutti gli esercizi dovrebbero essere realizzati QUINDICI MINUTI al giorno per ottenere buoni se non ottimi risultati e allora sarebbe consigliabile la costanza.

LA VOCE

Una buona voce dovrebbe essere vigorosa e stabile e non dovrebbe essere stridula.
Una voce è VIGOROSA se posiede una forza sufficiente a farsi sentire anche a qualche metro di distanza senza urlare.
STABILE se è priva di tremolii oppure di misto di tonalità basso-alte.
La prima tipica della vecchiaia la seconda tipica di una voce in formazione di un adolescente.
STRIDULA se contiene un insieme di sonorità sgradvoli a chi ascolta che portano a classificare una voce simile a quella di una gallina oppure allo squittire di un cagnolino.
Nessun accenno al TONO che è un dato personale e al TIMBRO che è una dote naturale.
In base a degli standard validi per la musica lirica le voci si classificano in:
soprano, mezzosoprano, contralto per le donne e tenore, baritono e basso per gli uomini con tutte le variaizoni che ci possono essere.
I cantanti e gli attori di solito hanno la voce impostata.
Questa qualità può essere naturale oppure si può conquistare e consiste nel riuscire ad ottenere la sonorità migliore senza fare sforzo.
E allora se la nostra voce non ci piace, cambiare la qualità è possibile ma questo richiederà molto lavoro e allenamento e soltanto impegnandosi in maniera seria e con costanza (a cominciare dagli esercizi sulla respirazione) la qualità della voce potrà migliorare.

Riportiamo gli esercizi per correggere le voci fievoli tremule e stridule.

RAFFORZARE UNA VOCE FIEVOLE
Avere una voce VIGOROSA è importante in teatro per farsi sentire senza bisogno del microfono anche se ormai si utilizza sempre ma è importante soprattutto nella conversazione normale per riuscire a gestirla nella maniera migliore.

Cominciare ad aprire la bocca per pronunciare una "A" che tende alla "O".
Questo è un trucco suggerito dai cantanti oppure dai coristi perché la "O" richiede meno emissione di fiato della "A" e meno apertura delle labbra.

PROVARE:
Inspirare bene trattenere espirare cercando di fare uscire tutto il fiato emettendo il suono "A" prima con il volume della voce più basso che si può aumentando il volume ad ogni emissione di suono sino ad arrivare alla tonalità più elevata che si riesce nel corso della espirazione.

Inspirare bene trattenere espirare emettendo il suono "A" e tenendo sempre la stessa intensità di voce.

Inspirare bene trattenere espirare emettendo il suono "A" prima aumentando il volume e poi diminuendolo sino al termine della emissione del fiato.

Inspirare bene trattenere espirare emettendo il suono "A" con il volume della voce che aumenta e diminuisce a più riprese.

Inspirare bene trattenere espirare in maniera secca emettendo il suono "A" con volume di voce maggiore.
Inspirare bene trattenere espirare in maniera secca emettendo il suono "A" con volume di voce minore.
Ripetere alternando il volume della voce da maggiore a minore.

Se si ripeteranno questi esercizi più volte al giorno per diversi giorni si potranno constatare di certo i buoni progressi che più ci si allenerà migliori diventeranno.

RENDERE STABILE UNA VOCE TREMULA
Nel fare questi esercizi bisogna mantenere il tono e il volume della voce stabili senza né alti né bassi.

Inspirare bene trattenere espirare e con una emissione limitata di fiato e per un tenpo limitato emettere il suono "A" con volume di voce medio.

Inspirare bene trattenere espirare emettendo il suono "A" aumentando la durata della emissione e il volume della voce.

Inspirare bene trattenere espirare emettendo il suono "A" aumentando ancora la durata della emissione e il volume della voce.

Continuare con suoni prolungati e robusti soltanto come si riesce a compiere bene questo ultimo esercizio.

DARE CONSISTENZA A UNA VOCE STRIDULA
Questo esercizio serve sia ad uomini con una voce ritenuta poco "virile" sia alle donne per ricercare e conquistare le tonalità più basse della voce.
Questo specifico esercizio viene di solito usato dai cantanti lirici e anche non per scaldare le corde vocali.

Cominciare respirando intensamente e lentamente e dopo qualche respirazione silenziosa emettere il suono "A" in maniera lenta prima con volume di voce altissima e poi diminuendo il volume della voce sempre di più sino a raggiungere un volume di voce bassissimo.

Quando si sarà riusciti a raggiungere buoni risultati con il precedente esercizio provare a scandire una parola sillaba per sillaba espirando ad ogni sillaba:
PRA-TI-CA

Quando si sarà riusciti a pronciare sillaba per sillaba con questo suono cavernoso una qualsiasi parola provare a leggere un testo qualsiasi con lo stesso metodo.
Ad ogni sillaba deve corrispondere una emissione di fiato.
Esempio:

ACCENTO TONICO

Si intende una sottolineatura sonora in una parola che cade su una sillaba precisa e per essere più precisi su una vocale e dare un suono.
In una parola esiste solo un accento tonico e tutte le altre vocali sono sempre chiuse.
Un accento grafico viene espresso anche con la scrittura ad esempio la e accentata di "Perché".
Un accento tonico detto anche fonico non viene mai scritto ma bisogna riconoscerlo.
E può essere aperto ( \ ) oppure chiuso ( / ).

LE VOCALI

Le vocali non sono cinque ma sono sette, almeno in fonetica, e sono:
A E con accento aperto ( \) E con accento chiuso ( / ) I O con accento aperto ( \) O con accento chiuso ( / ) U .
La A e la I si pronunciano sempre con suono aperto la U con suono chiuso.

Dittonghi e Iati

Il dittongo metricamente forma sempre una sola sillaba.
Lo iato sarebbe un accostamento du due vocali che può essere smembrato in due sillabe diverse.
Esempio di dittongo:
La accento cade sulla vocale forte: fàida
Esempio di iato:
La accento cade sulla vocale debole: faìna

LE CONSONANTI

Le consonanti in fonetica sono ventotto perché si aggiungono alle altre le consonanti sorde le consonanti sonore e le consonanti miste.
Sono consonanti sorde le vocali che si pronunciano senza vibrazioni di corde vocali:
C dolce e aspra, F, P, Q, T.
Sono consonanti sonore le consonanti che si pronunciano per vibrazione di corde vocali:
B, D, G dolce e aspra, L, M, N, R, V.
Sono consonanti miste le consonanti che possiedono sia il suono sordo sia il suono sonoro.
Sono consonanti miste la "S" e la "Z".
Esistono alcune consonanti con durata più lunga e si pronunciano come se fossero doppie.
Esempi:
"GL" aglio, "GN" bagno, "SC" decresce

"SC" più vocale: se si pronuncia la "I" scompare si tiene Il suono "SC" lungo e si deve sentire il suono della vocale dopo la "I".
Esempio:
Uscio.
La "Z" si pronuncia quasi sempre doppia.
Esempio:
Spazio Zebra.

LA E APERTA ( \ )

La E si pronuncia con suono aperto in tutti i vocaboli che terminano in:
ENDERE - ENTO - ENTA - ENE - EVE - ERTO - ENTE - ENZIO.
Esempi:
Accèndere - vènto - contènta - bène - bève - scopèrto - cadènte - silènzio
Dittongo IE (es: piède diètro cavalière)

ECCEZIONI
La E si pronuncia chiusa ( / )
nel vocabolo chiérico in tutti i vocaboli dove è iniziale di un suffisso (es: aténiese, ziétto, magliétta).